Domenico Lomazzo: “Ai portieri chiedo personalità, Melzo tappa importante”

Tra i tanti cambi di staff e calciatori, Domenico Lomazzo ne è rimasto sempre indenne mantenendo la grande passione che lo spinge nel ruolo di preparatore dei portieri: “Ormai sono a Melzo da cinque anni e mi sento uno dei più vecchi qua dentro. Ho sempre ricoperto questo ruolo che adoro, e mi sento legato a questa società dove mi sono sempre trovato benissimo. Qui mi hanno dato l’opportunità di guidare i portieri in autonomia dopo anni di apprendistato, e mi piacerebbe aiutare la società a vincere qualcosa”. 

Domenico ha vissuto tutti gli ultimi alti e bassi del Melzo: “Il calcio è un po’ come la vita, un’altalena di emozioni. Non nascondo che la retrocessione dell’anno scorso, però, mi brucia ancora tanto. Ma trasformeremo questa rabbia in voglia di rivincita”.

Il portiere è un ruolo delicato, spesso decisivo. Che qualità servono tra i pali? “Innanzitutto ci vuole personalità – prosegue -. Io ad esempio però voglio anche portieri che sappiano impostare dal basso perché il calcio moderno richiede questo. Poi è importante saper leggere le situazioni di gioco e comunicare. Modelli? Ad oggi Magnain del Milan ha dimostrato di essere un top nel ruolo, così come Courtois. Per me il migliore in assoluto resta però Gigi Buffon. Non dimentichiamo che la scuola portieri italiani resta quella più formativa al mondo”.

Negli ultimi due anni, Domenico Lomazzo ha avuto in spogliatoio Totò Grossi come calciatore. Adesso è il suo nuovo mister: “È stato un grandissimo numero 9, le reti segnate parlano per lui. Adesso però ha voltato pagina, e da questi primi allenamenti ho capito che ha tutte le carte in regola per farsi un nome anche come allenatore”.